AOPA-VFR Meeting Pavullo: il giorno dopo

Dove eravamo rimasti? Ah sì, la notte è passata fresca ma critica: il bar dell’aeroporto ha organizzato un’ “apericena per Pavullesi” con musica a palla, mai vista tanta gnocca in un aeroporto! Peccato che sia diventata un’ apericolazione, visto che alle quattro ancora zompavano come grilli. Rimedio due ore di sonno e prima delle sette sono già in volo tra le montagne; considerando che dalle 8.30 in poi sono previsti arrivi in quantità, meglio affrettarsi. Aria calma e fresca, ma comunque si vola in calzoni corti (ok, ho portato solo quelli, ma garantisco che si stava benissimo…), mi butto nel fondo valle del Panaro, il fiume che scorre nella vallata a Sud di Pavullo. I casolari nei dintorni dormono ancora tutti, mi viene voglia di fare il Gallo delle 8.00, ma sono ancora le sette e ho pietà dei poveri autoctoni, così rimango alto, godo della luce radente del mattino e spengo ogni tanto per sentire il silenzio intorno a me. Non c’è niente da fare, sono fortunato.Camping

Quando mi ripresento nel “mio circuito personale destro per 02”, 8.30 puntuale come un orologio svizzero, devo fare holding sopra i laghetti per un bel po’ in attesa di un buco fra gli arrivi e poi giù con una stretta virata finale direttamente sopra la testata. Neanche a dirlo, libero prima del pettine…
Mentre l’aeroporto si riempie di roba grossa che vola, il vento diventa rapidamente un fastidioso garbino, qualcuno scangura sulla pista e fa secco il ruotino anteriore, e in attesa che l’acqua della piscina raggiunga la temperatura di ammollo per piloti minimali, decido di cazzeggiare per il piazzale. Vediamo cosa c’è.
Dal mio punto di vista, il panorama in esposizione è preoccupante. Il velivolo più scarso è un fiammante e fighissimo Savannah che mi guarda a “brutto muso” quasi offeso per essere parcheggiato vicino al nuovo fratello più grande, il Ventura, futuro quattro posti experimental di ICP. Guarda bruttoBellissimi i due anfibi di Mazzolari che arrivano con la trombetta stile “vengo a prenderti stasera con la mia torpedo blu, popi popi”. Per il resto solo “robaccia di plastica” (ha ha ha ha!) high perfomance con la variante delle eliche che potevano girare davanti (Risen, Dardo, Tarragon, Cirrus ecc.), sopra (R22, Famà…) o dietro (ELA Eclipse). manca acquaNiente di basico insomma, addio tubi e tela, niente monoposto, no entry level, peccato, ormai sembra che tutti nascano direttamente sulle Ferrari… Fortuna che poco dopo, a farmi sentire meno solo, sono arrivati i miei amici dello Stormo Buonappetito, i Giapponesi in formazione insolitamente serrata e Francesco (Di Martino) col suo fantastico Zigolo! Praticamente la cosa più interessante dell’esposizione è lo stand di un’azienda agricola locale che vendeva i duroni, le enormi ciliegie locali: un chilo in un’ora, stasera cacarella assicurata! Comunque troppo caldo, la piscina ci aspetta.Tarragon a culo ritto
Intanto la biga ha il suo bel da fare per coordinare tutti, con l’aggravante che, essendo il grosso degli aerei ospiti parcheggiati dal lato opposto della pista di volo, gli indisciplinati ulmisti, evidentemente poco avvezzi agli aeroporti, invece di usare la navetta avevano una naturale propensione ad attraversare la pista a piedi, prontamente richiamati dalla torr…, insomma, da coloro che si stavano abbrustolendo sopra l’impalcatura da muratore (la biga appunto). Purtroppo di volare ancora non se ne parla, anzi, il garbino baldanzoso mi ha pure rovesciato il possente velivolo nonostante l’avessi picchettato un po’ alla meglio. Stima dei danni: quattro stecche terminali piegate con provvidenziale intervento della Premiata Ditta Grif-Veleria Dedalo. Per poco non finisce direttamente a mollo nella piscina… Per il resto fra tigelle con lardo, gnocco fritto e birra fresca, è stato davvero un arduo pomeriggio, ma si sa, quando il gioco si fa duro…
La sera prevedeva la cena con festa, purtroppo completamente rovinata da quella smaronata di partita degli europei in cui i teteschi ti Cermania hanno fatto secchi gli undici bragaluti nostrani, ma non prima di averci stirato i testicoli fino ai supplementari e poi ai rigori (si capisce quanto ami il calcio?). Figa di MarculiDavvero un peccato perché oltre alla consegna degli Oscar VFR (bravo a tenere la scena l’inedito duo di presentatori R&R, Rodolfo VFR Aviation e Rinaldo AOPA), erano previsti due bravissimi comici zelighiani e un’ottima band che avrà suonato per le talpe, perché dopo solo un paio d’ore di sonno della notte precedente, appena ricevuto l’Oscar (lo so che non ci credete, ma uno l’ho avuto anch’io!), sono crollato nella mia tenda minimale (SEGUE…)

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