Eravamo quattro amici al raid (anzi, tre)
Le passioni si esprimono in emozioni. Sarà banale dirlo, ma per me volare sopra le valli di Comacchio al tramonto, è stata un gran figata! Sono un amante del volo “all’aria aperta” e non è difficile immaginare che la stagione ideale sia proprio l’estate. Ma è soprattutto la scelta della destinazione che mi stimola, e cosa c’è di più bello che sorvolare acqua e terra in un cielo rosso di fuoco all’orizzonte?
E così è andata: mi giunge inaspettato il messaggio di Massimiliano: “Ci vediamo oggi pomeriggio per un voletto ?“ Splendido, come tutte le cose che accadono senza che te le aspetti. Organizzo subito, siamo in tre, io, Massimiliano e Bart il “Fiammingo volante”. Dove posso portarli? Il mio campo volo è vicino a Ravenna in aperta campagna ed è in mezzo al tutto, perché posso raggiungere il mare o i monti in pochi minuti… se avessi un aereo che viaggia a 200 Km all’ora! Ma per il mio trabiccolo volante, sono in mezzo al niente e devo pensare ad una destinazione più vicina. Ecco l’idea: Comacchio e le sue valli.
Nel tardo pomeriggio la truppa è pronta per il decollo. Prima si decide di fare un piccolo tour dei campi volo vicini e quindi non si può non andare dal mitico “Cut wines” (l’istrionico istruttore Tagliavini, ndr) che non finisce mai di stupire, un uomo, ma che dico, un mito, che come tale ci accoglie… in mutande!
E si parte finalmente per la destinazione prevista, il giro sarà antiorario e si punta dritto ai lidi ferraresi, il meteo è perfetto, vento pari a zero e visibilità buona.
Costeggiando la Statale Romea si vede la valle a sinistra in tutto il suo splendore, l’acqua che prende il riflesso del sole al tramonto è arancione, ed è uno spettacolo vedere i fenicotteri rosa raggruppati e indaffarati per andare dormire. Gli passo lontano per non disturbarli e mi accorgo di aver perso i miei soci, ma il profumo della miscela bruciata che si mescola nell’aria, mi fa intuire di averli davanti.
Ripresa la formazione arriviamo così a Porto Garibaldi e, passato il canale poi virando a sinistra e circumnavigando la valle, siamo subito su Comacchio, la piccola Venezia. Dall’alto è tutto così vicino e mi diverte misurare le distanze con le dita di una mano… Dunque fra Porto Garibaldi e Comacchio ci saranno circa quatto dita…..
Il sole adesso inizia ad essere proprio basso, forse è meglio darsi una mossa e pensare al rientro. Scendiamo di quota e costeggiamo i capanni da pesca che, rispecchiando la propria immagine sull’acqua, formano un dipinto dall’aria bucolica. Che spettacolo e che atmosfera indescrivibile si è creata, vorrei che il tempo si fermasse, ma la realtà è che, dritti e spediti, ci stiamo allontanando per tornare verso casa.
Atterriamo al campo base dopo circa un’ora e mezzo di volo fantastico e con la luce necessaria ai minimi termini per smontare i delta. Bello condividere a terra impressioni e emozioni di questo miniraid, se fatto poi davanti a una pizza e una birra, è ancora meglio. Grazie ragazzi!
Massimo Bagnara