Il minimale con la fonia? Sepoffà!

Serve la fonia aeronautica a chi vola su un trespolo a 50 all’ora e solo in spazio Golf? Boh, non lo so, ma è stato un bel momento di arricchimento personale e anche molto divertente!

Dalla fine di Novembre e con cadenza quasi settimanale, il nostro istruttore Moreno Rossi (che ha anche l’hobby di comandare un Airbus 350 Ita Airways a spasso per i continenti) ha tentato insistentemente di inculcare i concetti del programma didattico, lo stesso dei corsi PPL, a un variegato gruppo di piloti e quasi tali, visto che il corso può comprendere anche gli allievi VDS in formazione. Compresi due indomiti deltaplanari (Icio Pascucci e me medesimo) che, come noto, oltre ad essere recalcitranti a tenere sotto controllo gli strumenti di volo che non siano il loro fondoschiena, hanno seri problemi ad annotare sul cosciale tutte le indicazioni “sparate da Bologna Radar “ al povero IndiaBravo577 cazzeggiante da qualche parte nel blu dipinto di blu (come al solito)!

Ad ogni modo e contro qualsiasi pronostico, un po’ in presenza e un po’ a distanza, c’è perfino riuscito, almeno a giudicare dagli elogi dei due esaminatori colà sopraggiunti. Certo che se avessero sentito le prime simulazioni piene di “Ehhhh, dunque, India ultralight sette-sette chiama, chi devo chiamare?”… Ma con un po’ (tanta) pazienza e quasi quattro mesi di stoiche lezioni fin quasi a mezzanotte, anche noi pilotastri abbiamo imparato ad entrare nei CTR dai Riporti indicati e, udite udite, “I-B577 May day relay per India Charly 001, engine failure a 1000 ft su Forlì Nord, con intenzione…”, che quando ho finito di dire tutto, India Charly s’è spiaccicato sull’Eurospin. Capite perché dico che è stato anche divertente?

Tornando seri, il corso prevede tutta una serie di nozioni che spaziano dalle fonti normative ai vari servizi di assistenza in relazione ai diversi spazi aerei, codici Q, letture di METAR, TAF, frequenze per ogni cosa, fino alle simulazioni di comunicazione vere e proprie. Molte cose dovrebbero essere già presenti nel bagaglio di chi ha un attestato, ma il girovagare al sicuro in spazio Golf non aiuta sicuramente a ricordarle, perché come sappiamo tutti, basta stare attenti a non interessare i CTR… (chi scaglia la prima pietra?).

Una nota importante: sia il corso, sia l’esame finale (nella parte orale e comunicazioni simulate) si sono svolti tenendo conto del lato pratico/applicativo. Della serie, interessa poco ricordarsi a memoria la frequenza di trasmissione del VOR (tanto non la posso cambiare), interessa molto di più saper usare bene il Transponder con le giuste frequenze o saper circuitare in attesa sul punto indicato dalla Torre, per fare qualche esempio.

Ad ogni modo, chi in scioltezza, chi con qualche difficoltà in più, l’abbiamo sfangata e alla fine i due esaminatori, il Comandante Ita Marco Vinci e il pilota e Controllore di volo dell’Acc di Padova Salvatore Evola, hanno fatto i complimenti a tutti per il livello raggiunto. E noi ringraziamo la Scuola di volo 151 A.Li Soccorso di Villafranca di Forlì, con il suo Istruttore C.te Moreno Rossi, l’organizzatore e Direttore Gen. Roberto Azzolin.

Ridendo e scherzando, hanno conseguito l’abilitazione per la Fonia aeronautica in lingua inglese Volfango Monaci e Matteo Cantara, mentre hanno conseguito l’abilitazione per la Fonia aeronautica in italiano, Enrico Lavoratti per la gestione delle comunicazioni radio aeronautiche per il campo volo di Villafranca e i piloti Vds Fabrizio (Icio) Pascucci, Paolo Piazzi, Stefano Sartini, Pierpaolo Ceccaglia, Nicola Romagnoli, Mauro Cianciosi, Luigi Ferretti e Gian Luca Minghetti.

Il problema adesso è: come faccio a tenermi in esercizio? Perché comunque sempre solo in spazio Golf posso volare e non posso contattare gli enti ATC a meno di emergenze. Vorrà dire che stresserò tutti i Campi limitrofi con le mie chiamate all’aria nella speranza che prima o poi qualcuno risponda “I-B577 Avanti”!

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