Letterina a “Babo Natale Pilota”
Caro “Babo”, tu che voli…
…lo so che alla mia età sono un po’ fuori tempo massimo, ma visto che come a te mi piace giocare con quelle robe che volano, sono sicuro che mi capirai se quest’anno ti scrivo anch’io la mia letterina. E siccome sono stato molto bravo, sarà anche un po’ lunghetta perché, tra l’altro, oltre a non sentirci da un po’, non è che le altre volte mi sei stato a sentire granché. Quindi vedi di fare il bravo perché se no, la prima volta che ci incrociamo alle mie quote, ti buco il carrello della slitta (che, lasciatelo dire, è una ciofeca aerodinamica e sei renne sono un po’ scarsine, io ci metterei almeno 100 cavalli).
Allora, prima di tutto tu che voli VFR come me, anche se notturno, ti sarai accorto che il nostro Stivale è pieno di enormi spazi aerei controllati che spesso non servono a niente, se non a far prendere qualche rischio in più a noi volatili semplici. Giusto per fare un esempio, quando ti troverai a passare a Sud di Bologna diretto verso Ancona, occhio, perché il CTR Romagna è talmente grande che, o passi sopra gli appennini, o sopra il mare, o hai il PPL (ma tu sei abusivo, lo so perché la slitta non è certificata), o ti tirano giù con la contraerea. E addio regali ai bimbi buoni… come me. Vedi caro Babo, fino qualche anno fa in quella zona c’erano ben tre grandi aeroporti: quelli militari di Cervia e Rimini-Miramare (militare aperto al traffico civile) e quello internazionale di Forlì. Ma oggi quello di Forlì è chiuso al traffico commerciale, quello di Cervia ha solo elicotteri e quello di Rimini ha una media di un volo alla settimana. Quindi mi spieghi a cosa serve un CTR che copre tutta la Romagna e un’intera provincia delle Marche? Se si potesse restringere a un cerchietto intorno ai singoli aeroporti semideserti, sarebbe davvero un bel regalo per noi quaggiù che potremmo volare verso Nord e Sud senza rischi, e per te lassù che prima o poi ti impallinano come un tordo sopra la base di Cervia. Vedi tu…
Seconda richiestina. Nel nostro strano Stivale abbiamo un curioso “vantaggio aviatorio”: per costruire una pista d’erba adatta a far atterrare le robe che volano, non servono autorizzazioni di sorta. Incredibile vero? Infatti c’è la fregatura come sempre. Tu, caro Babo, quando atterri con quella ciofe… bella slitta, poi la lasci sul prato per gli altri 364 giorni dell’anno o la ricoveri nell’hangar? Ecco, sappi che per costruire un riparo per la tua slitta, anche solo una semplice serra da pomodori, ti servirà un permesso di costruzione inserito in un piano regolatore che preveda aree destinate alle strutture sportive. Insomma, oltre a una spesa non indifferente, una bella presa per il culo, visto che tali aree non sono certo previste in piena campagna. Non sarebbe proprio possibile prevedere una leggina che permetta di costruire strutture “temporanee” dove servono e senza tante spese e tante pippe? Giuro che se mi fai questo regalino, la prima volta che passi di qui, ti faccio stare gratis nel mio nuovo hangar fino a capodanno, così ti riposi un po’ nella SPA dell’agriturismo (dai, ti offro anche un massaggio che alla tua età non fa mai male).
Avrei un’ultima richiestina, porta pazienza Babo, magari dopo non mi faccio più sentire per un bel po’. Quando eri giovane, guadagnavi poco e hai dovuto imparare a volare, hai usato subito la tua grossa slitta intergalattica o hai iniziato prima con un carrettino trainato da una sola renna? Ecco, mi piacerebbe che fosse una cosa molto progressiva anche quaggiù, così che chi comincia a volare possa farlo con semplicità e con pochi soldi. Allora, caro Babo, basterebbe un’intelligente leggina che permettesse di istituire una classe di “robe che volano” molto semplici, economiche e lente (quindi sicure) che potremmo chiamare Velivoli minimali; questi potrebbero essere volati dopo aver frequentato un corso di base per l’ottenimento dell’Attestato minimale. Dopo un po’ di esperienza, chi lo vorrà, potrà evolversi a pilotare ultraleggeri più complessi frequentando un corso (teoria e completamento voli) che integri il primo e così via passando dalla LAPL e fino al PPL, integrando di volta in volta. Tu che hai già l’abilitazione alla “slitta esarenna”, potresti addirittura darci una mano come Istruttore Anziano MEP nei tempi morti della tua attività, visto che ammontano a 364 giorni l’anno, così da meritarti anche una giusta pensione invece di campare sempre alle spalle degli Elfi giovani che devono lavorare anche per te e si cominciano a sentire i mugugni.
Ecco caro Babo, lo so che sono tante cose, ma se ci pensi bene non costano niente e faresti felici tanti “bambini” come me.
PS: la pistola da cowboy che mi hai portato a otto anni era senza cartucce, secondo me potrebbe essere un cincinino di Alzheimer, fatti vedere da uno bravo perché se no ti tolgono la licenza…