Ali da volo libero e minitrike
Esistono sul mercato diverse ali da volo libero con portata massima attorno ai 125-130 kg. Praticamente si tratta della taglia più grande delle 2 o 3 previste dal costruttore. Ciò significa che tali ali possono portare in volo con buon margine di sicurezza (sono tutte testate a 6 G. del carico max dichiarato) un peso di questa entità. Che poi sia un pilotone di 120 kg. con imbrago, due magri da 55 l’uno, o un minitrike col pilota, all’ala poco importa: lei sa che col tale peso ed alla tale velocità-aria è obbligata a sviluppare portanza, e così fa.
La variabile delle vibrazioni del motore sulla struttura dell’ala da volo libero a tutt’oggi non ha mai evidenziato problemi, anche perchè la vita operativa di questi mezzi non si misura in migliaia di ore volate. Vale comunque la buona norma di un controllo ogni tot. ore volate (diciamo 100) delle varie componenti del telaio: bulloneria varia , fori dei tubi, cavi ecc…
Dunque, per i minitrikers (si potrà chiamarli così?) la scelta per l’ala non manca. Forse però è bene fare un pò di chiarezza sui vari tipi di ala, perchè non è il prezzo nè il colore a fare la differenza.
1) Delta basici.
Quelli più semplici, facili da volare, che perdonano di più gli errori. Sono il primo delta nella carriera di ogni vololiberista, ma spesso anche la scelta di vecchi piloti che tornano al volo dopo anni di inattività, oppure il delta da portare in vacanza per veleggiare senza impegno nella dinamica sul mare. Sono monosuperficie, molto leggeri (sui 25 kg.), semplici e dal montaggio velocissimo.
La superficie è piuttosto grande, attorno ai 17-18 mq., decollo ed atterraggio facilissimi, buon tasso di caduta a bassa velocità (galleggiano bene volando lenti), ma tirando la barra mostrano il loro limite: velocità massima limitata e bassa efficienza. Lato positivo il prezzo, tra i più ridotti (anche sotto i 4.000 €. nuovi, buoni usati alla metà o meno).
Applicati ad un minitrike sono l’ideale per il voletto rilassante di fine settimana, si montano in fretta, decollano in un fazzoletto e ti scarrozzano a 50 all’ora per il cielo. Tutto gas e barra al petto: 65 km./h., consumo doppio, crampi alle braccia. Non ne vale la pena. Gamma di velocità: da 50 a 55 km./h., quindi accontentarsi e godersi il paesaggio! In atterraggio facile regolare l’angolo di planata: tirando barra si smaltisce quota egregiamente, atterraggi a passo d’uomo. Chiaramente sconsigliato l’uso con vento sostenuto, con 20 all’ora meglio andare a pescare.
2) Delta ad alte prestazioni .
Sono delta riservati a piloti di buona esperienza, più complessi, pesanti, e costosi dei basici. Il pilotaggio è più impegnativo, il margine di errore più limitato. Le prestazioni sono nettamente migliori e con l’aumentare della velocità la differenza è sempre maggiore.
Velocità nell’ordine di 70-80 km./h. si raggiungono senza sforzo e l’efficienza rimane elevata. Le massime prestazioni si ottengono con un dispositivo detto overdrive, comandato da un cordino sulla barra, che permette di dare maggiore tensione alla vela in volo, a scapito però delle caratteristiche di pilotaggio. Il pilota sceglie se privilegiare le prestazioni o la maneggevolezza del delta durante le varie fasi del volo. Naturalmente decollo ed atterraggio si fanno con overdrive allentato.
I delta ad alte prestazioni sono privi della controventatura superiore (torre e cavi ) ed il carico negativo è sopportato dal crossbar (generalmente in carbonio) strutturato per questo scopo. L’assenza di torre ha resi necessari dispositivi di svergolamento alare (detti sprogs) sostitutivi dei cavetti antidrappo, e posizionati all’interno del profilo. L’ala senza torre risulta più pulita superiormente, produce meno resistenza ed è più efficiente. Però è complessa, pesante (35 kg. ed oltre) e costosa (difficile stare sotto i 7.000 €).
Sul trike restano tutti i vantaggi e gli svantaggi del volo libero: ottime prestazioni,consumi ridotti a fronte di scomodità di montaggio (più del doppio di stecche da infilare rispetto ad un basico), trasporto (peso) e costo.
L’applicazione al pendolare (massa pendolante più in basso) mitiga in parte la nervosità propria di queste ali, che comunque sono più impegnative dei basici, sopratutto in fase di atterraggio. Consigliabile escludere l’overdrive, scegliendo una posizione fissa (a circa 1/2- 3/4 di escursione) soddisfacente in ogni fase del volo motorizzato. Altro fatto da considerare: si trovano delta senza torre usati, ma la velatura in laminato (mylar) purtroppo ha vita limitata e quando inizia a delaminarsi, sopratutto nella zona tips, è arrivata al capolinea. Un delta in queste condizioni è da evitare, anche a prezzo stracciato, a meno che non si metta in conto di spendere oltre 3.000 € per una vela nuova.
3) Delta intermedi.
Avendo conosciuto i due estremi della gamma, valutiamo ora tutto ciò che sta in mezzo, cioè i cosiddetti intermedi.
Sono delta di compromesso e generalmente sono i più apprezzati perchè non hanno veri punti deboli. Sono leggeri, quasi quanto i monosuperficie. Sono facili da trasportare, da montare, da volare.
Le prestazioni sono dignitose, in certi casi molto vicine ai senza torre. Hanno struttura classica (con torre), ma talvolta con sprogs al posto degli antidrappo. La vela è a doppia superficie, alcune molto semplici, altre complesse come quelle dei senza torre.
La gamma dei prezzi è ampia, da circa 4.000 € sino ai 6.000 ed oltre. Alcuni hanno l’overdrive e la vela in laminato (valgono i discorsi precedenti). Sono l’ideale per l’uso con trike.
Anche in caso si cercassero le massime prestazioni, esistono in commercio 2 o 3 modelli di delta con torre che possono eguagliare in velocità (sul trike) un senzatorre, senza peraltro averne la complessità, il peso ed il costo.
Prestazioni (parliamo di crociera confortevole) da 55 a70 km./., dipende dal modello.
A ognuno la sua ala. Buoni voli!
Salve, vorrei avere,se possibile, in base alle vostre esperienze,conoscere i delta più “idonei”
all’uso di mini trike tenendo conto che possiedo un Piuma con motore cisco 175 e sto usando una vecchia ala inglese della Airwave 177.,
Grazie per i consigli che mi darete
Saluti
Paolo
Ciao Paolo, ti rispondo in ritardo perché non conosco la Airwave 177 e ho dovuto documentarmi.
Da quello che ho trovato in rete, si tratta di un’ala fuori produzione da molti anni, quindi immagino che tu ne conosca bene le attuali condizioni, sia della vela che della struttura per poter volare tranquillo.
Io ho volato diversi anni il mio nanotike con una monosuperficie da 17 mq Seedwings Funky senza alcuna modifica se non rovesciare la posizione della barra per averla più vicino a me, senza dover modificare la lunghezza dei cavetti. Ho visto usare, sempre Seedwings, Crossover da 16 mq, una Icaro 2000 RX2 e un paio di Aeros (non ricordo il modello) con lo stesso accorgimento e, a volte modificando leggermente il trim come posizione di aggancio sul mast.
In generale quindi direi che molte ali da libero da 16/17 mq con peso massimo 140/150 kg sono adatte. Alcune hanno già i cavetti maggiorati perché pensate per il doppio uso libero/nanotrike. Come immaginerai, sono per lo più ali paciose con velocità di crociera contenute, molto adatte per cominciare da zero.
Il problema è che molte di queste sono ormai fuori produzione, Seedwings per esempio non esiste più. Attualmente credo che solo Aeros continui a produrre ali da libero adattabili al nanotrike, anche ali performanti. Questo perché anche il volo in nanotrike si sta specializzando e oggi conosco due soli piloti che volano sia in libero che in nano e comunque con ali diverse.
Inoltre ho notato nella mia esperienza che volando circa 40 ore/anno, l’ala da volo libero che usavo ha cominciato a flappare in una porzione al quarto anno: probabilmente la minore grammatura della vela con il maggiore peso applicato l’aveva stressata in anticipo.
Buoni voli
Stefano
Un’ala per il volo “ibrido”, un po’ motore e un po’ libero, penso rappresenti il futuro del deltaplano ora
in forte crisi a causa della crescita del parapendio. Penso che le case costruttrici debbano impegnarsi
verso la ricerca di nuovi modelli con carichi fino a 150 kg resistenti fino a 6 g.
Condivido quanto sopra scritto. Sono due anni che con alcune ditte nazionali (Simonini) stiamo lavorando per ottimizzare le prestazioni del minitrike Colibrì. Con i test abbiamo superato le 145 ore di volo. Siamo disposti a collaborare con altre persone interessate a sviluppare questo nuovo modo di concepire il divertimento del volo. Il nostro obiettivo è volare facile e sicuro, con il minor costo, anche per persone che hanno delle leggere disabilità. Un saluto da Dal Fiume flying cell. 338-5887167