L’aeromobile ideale (per me)

Addì, domenica 15 novembre 2020. Nebbia che non si vede a due dita dal naso, siamo in zona “COVID-arancione” dalla mezzanotte, quindi divieto di spostamento fuori Comune (ndr: ho scoperto successivamente che è permesso!). Ovviamente il nanotrike è rimasto al campo volo che si trova fuori comune di ben… 300 metri! Ergo, non posso sicuramente volare ma non posso neanche fare manutenzione, L’unica è dare libero sfogo alla fantasia, ma che faccio? Progetto raid futuri? Nooooo. Contatto gli amici per organizzare i prossimi raduni? Nooooo. Cazzeggio punto e basta.

Ed ecco l’inizio del cazzeggio “arancione”: qual sarebbe il mio velivolo ideale? Quello che volo?

Voi direte: “Certamente si, altrimenti sei un pirla!”, ma pensandoci bene, non è così banale. Perché può capitare, invece, di volare un velivolo che rappresenta un giusto compromesso. Ma corrisponde con il velivolo ideale? Vediamo.

Attualmente volo sul mio fantastico nanotrike di cui sono stracontento per un’infinità di ragioni che abbiamo più volte discusso. Ma sempre più spesso noto due limiti che vanno a braccetto: l’impossibilità di avere un passeggero e la velocità di crociera un po’ limitata. Vi spiego perché nel mio caso le due cose sono collegate.

Se volo da solo, il 90% delle volte volo per volare e basta, non mi interessa né di volare veloce, né di poter andare da A a B. Anzi, la lentezza è un pregio, posso godermi il volo, i panorami, fare fantastiche foto, ogni tanto atterrare su un campo di fieno appena tagliato solo per il gusto di farlo. Impiegarci un’ora o due ore non mi cambia nulla, anzi, aumenta la goduria. Ma ho una moglie e due figlie (e anche qualche amico) alle quali piace volare e non possono farlo con me, mi servirebbe un biposto. E qui casca l’asino, nel senso che cambia proprio tutto.

Intanto mi servirebbe l’hangar con relativa spesa (diverso sarebbe se esistesse un’ala facilmente e rapidamente apribile e chiudibile da lasciare sul carrello ma, dai confronti che ho avuto, pare che ciò, per diverse ragioni, non sia al momento attuabile) poi andrei incontro alle spese di manutenzione e gestione del “solito” 582 e, non ultimo, sarebbe comunque un volo in tandem. E allora?

Allora dovrei passare al tre assi, che per soddisfare le mie specifiche esigenze, dovrebbe avere le seguenti caratteristiche:

  • biposto affiancato
  • ali ripiegabili
  • motore 4 tempi non Rotax
  • cabina apribile d’estate
  • semplice tubi e tela basico
  • velocità crociera 90-100 km/h

Ali ripiegabili: mi permetterebbero di hangarare l’aereo su un semplice rimorchio furgonato per auto. Potrei lasciarlo al campo, arrivare, farlo scendere dalla sua cuccia, aprire le ali e via nel basso dei cieli. D’altra parte, se volessi partecipare a un raduno molto lontano, o se volessi portarlo con me durante le ferie come faccio con il nanotrike, mi basterebbe agganciare il rimorchio all’auto.

Motore 4 tempi non Rotax: basta motori 2 tempi a carburatori! Possibile che non si riesca ad ottenere un 4 tempi da 60 hp a iniezione nel 2020? Altri consumi, altra durata, niente ghiaccio, mappatura ognitempo e ogni altitudine, dai non scherziamo!

Cabina apribile: chi vola un deltamotore, lo fa anche per questo, non esiste volare “inscatolati” d’estate, basta un deflettore giusto per non prendere la turbolenza in faccia, visto che a 90 all’ora comincia a dare fastidio.

Tubi e tela basico: stile Tucano, quello Fly Lab, il massimo della semplicità, con le ali in dacron “insaccate”, senza bisogno neanche del termoretraibile, manutenzione semplicissima, tutto esposto e visibile, motore posteriore così l’elica non fa danni, velocità accettabilissime, materiali comunissimi, poca spesa tanta resa, mica devo fare le corse!

Velocità 90-100 km/h: il perfetto compromesso per le mie esigenze. Tre ore di autonomia mi permetterebbero dei fantastici giri sulle bellezze paesaggistiche in compagnia della mia signora, andare al mare o a mangiare il pesce a Valle Gaffaro (capite il perché dei posti affiancati e un po’ di velocità in più?). Considerando che in sostanza avrebbe capacità STOL, con un kit di ruote robuste e volando da solo potrei atterrare e decollare praticamente ovunque. E per distanze maggiori, come ho detto, c’è il rimorchio…

Ovviamente non smetterei mai di volare con il nanotrike, anzi, ne sarebbe il naturale completamento.

Bene, esiste un Tucano con ali ripiegabili e motore 4T a iniezione? No, maledizione!

Per fortuna ho il mio nanotrike e domani (pare) che ci sia il sole..

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